Vicino all'Antelao con gli sci 1/2

Forcella Salvella 2463 m - gennaio 2018

Le difficoltà della salita sono sotto i talloni, ma già si scruta la discesa

L'Antelao fra gli sci-alpinisti è rinomato per la cima principale, anzi è spesso sottovalutata. Ci sono però altre interessanti giri, come la Cima Fanton o la misconosciuta traversata di Forcella Salvella.

Salire da Sud richiede di partire presto, già dopo un'ora o due la neve inizia a cedere ed iniziano le scariche di sassi, la progressione diventa difficoltosa perché si sfonda.
Prime luci sulla strada del genio.

Risalire il lungo ghiaione permette però di meravigliarsi di fronte ai funghi di roccia che si sono creati. Un grosso masso di calcare ripara la sottostante ghiaia cementata che funge da gambo.
Fungo adolescente
Funghi (amanita phalloides?)
Fungo? Tavolo? Di certo è grande.

La neve rigelata, la pendenza e l'abbondanza di sassi sopra la neve obbligano a mettere gli sci sullo zaino e di procedere con ramponi ai piedi e piccozza in mano. Il vallone si restringe in un canale ripido che abbiamo trovato sbarrato da un saltino di roccia e poi...
In salita, su neve talvolta sfondosa
Verso il canalino finale
Ultimo tratto del canalino finale.

E poi si sale ancora fino a scavalcare la cornice (foto di apertura).
In forcella
In partenza per la discesa

La discesa si fa con grandi traversi su grandi vuoti per andare ad intercettare quei valloni, canali, canalini che permettono di scendere verso le piste da sci di San Vito di Cadore.

Il primo traverso da fare
Il vallone sciabile
Il vallone sciabile

Anche la miglior combinazione di traversi, valloni e canali porta comunque a dover superare una barra rocciosa. Il canale di destra ci ha obbligato a togliere gli sci, però ci ha permesso di scendere a piedi tenendo gli sci in mano.
Con diverse condizioni di neve potrebbe essere richiesta una doppia oppure potrebbe essere superabile con gli sci ai piedi. La bellezza dello scialpinismo sta ache nelle sue effimere certezze!
Canale percorso a piedi.
Altro traverso

Con un po' di mughismo e l'attraversamento di una grossa slavina, si arriva sulle piste da sci di San Vito, dove ci siamo sbizarriti a tirare un po' di curve su bella neve ben fresata fino alla Baita Donarié dove avevamo la seconda auto per il ritorno.

Buon oggi.
 

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