Monte Fornel 1773 m (Gruppo del Pizzocco) - giugno 2015
A Nord di Santa Giustina c'è una dorsale che divide la Val Belluna dalla selvaggia Val Falcina, la cima più alta è il
Pizzocco, l'unica elevazione dalle caratteristiche spiccatamente dolomitiche, è infatti turrita, ha cime minori, una parete che incute rispetto solcata da vie molto impegnative. L'elevazione più bassa è il
monte Speron, una cima erbosa ma caratterizzata dalla placconata che sovrasta il paese di Sospirolo e dalla visuale a picco sul lago del Mis.
Fra questi due estremi ci sono altre elevazioni minori: Sass de Gnei, Fornel, Croce di Maras, di Susin, Col dei Dof. Un itinerario alpinistico interessante è il concatenamento di queste cime in un'unica sequenza.
Per chi semplicemente vuole fare una gita diversa dai soliti posti il Monte Fornel permette di compiere un'escursione (parzialmente) ad anello salendo per sentieri e pendii erbosi più o meno ripidi.
Il punto di partenza può essere la fontana in cima alla ripida salita di Caroip, sulla strada che collega Alconis a Roncoi. Si va in direzione di Caroip per qualche decina di metri e si si prende una strada secondaria che sale e dopo una curva a sinistra scollina per passare davanti a delle case. Si sale quindi verso il Col dei Fioc o per la strada sterrata/cementata o per la traccia di sentiero. Arrivati al termine della strada sterrata dei bollini sui sassi ci confermano che l'unico sentiero che sale è quello giusto. La salita nella prima parte è ripida, passa quindi alla base di alcune fasce rocciose, a quota di circa 1300 m una deviazione porta ai ruderi di un riparo, ora rimangono pali marci e lamiere contorte.
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Ruderi del riparo sul monte Fornel |
A breve distanza una
bottiglia su di un ramo segnala la
deviazione per la Casera Camp.
Circa a quota 400 m si esce dal bosco e si inizia a salire il ripido pendio, una traccia di sentiero aiuta, ma non sempre è agevole vederla. La traccia segue il crinale, erboso con qualche affioramento roccioso, fino alla cima.
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Basta poco per germogliare |
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La cima (intra)vista durante la salita |
Nel libro di vetta le persone hanno annotato frasi del tipo:
- saliti nella nebbia, ma bello comunque
- visibilità 0, ma comunque soddisfatti
- Nuvole, come al solito!
Manco a dirlo, sono salito anch'io fra le nuvole, ma gli squarci mi hanno permesso di guardarmi un po' in giro. E' strano che così tante persone arrivino in cima con tempo nuvoloso, può capitare che la cima del Pizzocco sia nelle nuvole, ma il Fornel generalemnte è libero.
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Squarci |
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Santa Giustina. Evidente la chiesa e la via della Stazione. A destra una parte della cartiera. |
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Cordevole e dietro il Piave. Nell'angolo c'è Sedico. |
In discesa si ripercorre lo stesso crinale della salita e ci si infila nel bosco. Si torna alla bottiglia sul ramo e da lì si segue la traccia che taglia il grande cadin fra il Sas de Gnei ed il monte Fornel, lo si oltrepassa e si raggiunge la Casera Camp, costruzione amena fuori dalle vie battute.
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Casera Camp |
Continuando ad attraversare ci si immette nel sentiero che scende da forcella Intrigòs. Si scende e si giunge al parcheggio del rifugio Casera Ere, quindi tagliando i tornanti si arriva a Fontanelle, quindi a Roncoi e per strada al punto di partenza.
P.S. Attenzione alle
ZECCHE, a metà giugno me ne sono scrollate di dosso a decine. Controllando spesso mi è bastato spingerle giù, non si erano ancora attaccate. Probabilmente di quelle decine che hanno assaltato le mie gambe solo alcune si sarebbero attaccate, ma ho preferito evitare di saperlo.
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