In tandem risalendo la ciclovia Alpe Adria

In tandem risalendo la ciclovia Alpe Adria - ottobre 2015

Cicloturismo in Sud Tirolo, Osttirol, Friuli Venezia Giulia, Kärnten

Il resoconto dei primi giorni di viaggio si trova qua:
In tandem a vedere Nausicaä della Valle del vento, da San Candido (BZ) a Pradamano (UD) - link.

4o giorno, 3a tappa: Da Pradamano a Resiutta

Il risveglio nei comodi letti del B&B Villa Ottelio a Pradamano ci fa indugiare un po' di più, la colazione poi è gigantesca, sia di cose dolci che salate. Uova sode delle galline del B&B, marmellata di mele cotogne fatta dalla signora Mercede, pane fresco, caffè a iosa, the, yogurt, cereali, formaggi, e poi ancora un sacco di prelibatezze.
Discutiamo sul da farsi, un'idea è di proseguire verso il mare e poi risalire il Sile ed il Piave, però con le tappe saremmo molto tirarti, andando verso N c'è la possibilità di riconsegnare il mezzo in uno dei tanti punti della catena Papin. Uno dei difetti del tandem è che non può essere caricato sui treni, per cui in caso di problemi ci si deve arrangiare in qualche altro modo. Il tempo non promette né pioggia né sole, ma sappiamo che prima o poi un po' d'acqua la prenderemo.
Pronti via, salutismo Mercede e Antonino e lasciamo i comfort del B&B, puntando il mezzo verso Nord. Di nuovo evitiamo di passare nel centro di Udine e sfruttiamo per un po' la ciclovia FVG 3 – Pedemontana e del Collio, passiamo quindi per Bellazoia (passando lo pronunciamo come un bolognese), Nimis, Tarcento. Nei su e giù collinari inizia a piovigginare, ma la strada è divertente e il ripensare al film visto il giorno precedente mi fa dimenticare la fatica e l'umidità. In poco torniamo ad Artegna, riempiamo le borracce nella medesima fontana del giorno precedente e facciamo spese nell'attiguo supermercato.
Mangiando smette di piovigginare e così proseguiamo verso Gemona, sappiamo che lì c'è un campeggio, probabilmente è l'ultimo prima di Villach. Arriviamo lì molto presto, c'è un raggio di sole e così decidiamo di proseguire, ora sulla ciclovia Alpe Adria, prima o poi uno spiazzo per la tenda lo troveremo.
Ci fermiamo a bere caffè in centro a Venzone, la vecchia città murata la conosco già, ma entrare nel centro storico passando passando per porte strette e sul ciottolato con il tandem carico aggiunge un fascino particolare. Continuiamo verso N sfruttando la bella ciclabile sulla vecchia ferrovia, fino alla frazione di Carnia, poi la ciclovia non è ancora stata completata (voci di paese narrano che se i lavori non dovessero iniziare entro l'anno l'amministrazione perderebbe i contributi europei) e si procede sulla strada principale, incrociamo due gruppi di cicloturisti e sfoggiamo il meglio del tandem, innanzitutto l'effetto scenico della pedalata sincronizza, ma soprattutto la potenza sonora del doppio campanello!

Siamo molto folcloristici, intanto siamo su un tandem, siamo controcorrente rispetto alla direzione classica, inoltre la differenza di altezza fa si che io sia sdraiato come su una bici da corsa, mentre Diego sembra sia su una graziella. La cosa che ci rende ancora più buffi è che io ho una maglietta da escursionismo e pantaloni larghi da AM, Diego è vestito per la bici da strada, con tanto di maglia Bianchi vintage (un uomo solo è al comando, la sua maglia è bianco celeste...).
Proviamo un po' di deviazioni, ma non troviamo lo spiazzo per la tenda, proseguiamo fino a Resiutta dove riempiamo le borracce. Giriamo in val di Resia e quindi verso Povici, lì c'è il posto perfetto dove piazzare la tenda. È vicino alla strada, un albero ci ripara dalla eventuale pioggia, in ottobre l'erba è già sfalciata, e chi ci vede non ci scaccia.
Montiamo la tenda e come disse Obama: Yes we can! Il fornelletto è fatto ritagliando una lattina Poretti 3 luppoli, ma le sue capacità di prepararci la cena e la colazione non deludono.
Yes, we can (cook)

5° giorno, 4a tappa – Da Povici a Villach

Il mattino ci alziamo presto per non sfruttare troppo la ospitalità dei locali. Da Resiutta ricomincia la ciclabile, il tratto fino al confine sarà quello che più apprezzeremo di tutto il viaggio (assieme al tratto Tolmezzo-Bordano già descritto). Le gallerie sono sufficientemente illuminate, in genere con impianti a led ad alta efficienza, la pendenza è dolce e la carreggiata è ampia, in poco arriviamo a Chiusaforte e, come consigliatoci al B&B Villa Ottelio, ci fermiamo a salutare i gestori ed a ristorarci.
Chiusaforte, stazione di Chiusaforte - ripartiti dopo la pausa al bar
Dopo un po' di chiacchiere ripartiamo e la valle cambia direzione, il primo ponte sul Fella è in ferro, uno spettacolo di tecnica e mi ricordo di avere una laurea in ingegneria, così al grido di: “Giunto!” tiro i freni e scatto a caso poi, approfittando del fatto che siamo fermi, giriamo un video.
Fotografie casuali di giunti
Continuando i passano altri ponti, spesso sono apprezzabili dal punto di vista tecnico. Fino allo scoppio della 1a guerra mondiale Pontebba era divisa in due (come lo è attualmente Gorizia),le coperture dei due campanili sembrano rispecchiare questo vecchio confine. Oltre Pontebba si continua in falso piano, alcune volte è vera salita… Dopo Malborghetto e Camporosso la pendenza cambia e dobbiamo fermarci a vestirci, durante la leggera discesa che porta a Tarvisio inizia a gocciolare e la velocità ci raffredda più del necessario. Essendo ora di pranzo ci fermiamo in un supermercato per fare spesa, mangiare ed indossare gli abiti da vento e pioggia. Il successivo tratto verso Coccau e verso il confine segue un po' la vecchia ferrovia, un po' delle simpatiche strade forestali (asfaltate) che entrano ed escono dalle vallette laterali, una S in discesa ci fa arrivare al confine. Il primo tratto non è male, scendiamo affiancati alla strada, dopo un bel po' si passa il fiume Gail e su si abbandona l'asfalto, comunque è un buon sterrato. Abbandoniamo la ciclovia principale e d'un tratto perdiamo la ciclabile, ci ritroviamo così su una strada molto trafficata. In breve arriviamo al Camp Gerli, sarà per la bassa stagione, sarà per il tempo uggioso, il posto non ci sembra granché, le strutture sono alquanto datate, i bagni sono gelidi e non c'è nemmeno una tettoia per ripararsi. In qualche maniera cuciniamo e dopo un paio di buone Villacher ci riconciliamo con il mondo ed andiamo a dormire mentre pioviggina.

Gli altri giorni della ciclovacanza:
In tandem a vedere Nausicaä della Valle del vento, da San Candido (BZ) a Pradamano (UD) - link.
In tandem risalendo la Drava, da Villach a San Candidolink
Cicloviggio in tandem 2015, dati nudi e crudi delle tappe Sudtitolo, Osttitol, Carnia, Udine, Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale, Tarvisiano, Kärntenlink

Carta del percorso, delle tappe e di alcuni punti interessanti

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