Val Pomagagnon 15/03/2015
Un mese fa ho avuto la foruna di conoscere Emilio Previtali,
un grande atleta, alpinista e scrittore, per cui ho iniziato a seguirlo sui social
media. Sabato pomeriggio ho letto un suo articolo, scritto col la verve che lo
contraddistingue, sull'essere diventato amico di un cane norvegese
parlandogli in italiano. La differenza di lingua (e di specie) non era un
problema linguistico.
Domenica il tempo era uggioso, sono andato in Val Pomagagnon
con la vaga speranza di sfruttare una delle possibili schiarite previste dal
bollettino meteo e di trovare neve vagamente comparabile con quella che il
giorno precedente ci aveva permesso una grandiosa sciata dalla cima della Forca
Rossa.
La statistica non mi ha regalato neppure una schiarita, tanto
che presso la forcella Pomagagnon un banco di nuvole mi ha reso molto
difficoltoso orientarmi.
Bujela de Padeon. Uno dei rari scorci della giornata di domenica. |
Ho comunque voluto provare a salire sulla Punta
Fiames, così dopo aver gironzolato un po' ho rivolto la punta degli sci verso
la cima, alla base del pendio più ripido c'era un lastrone che si sentiva solo,
e passandogli sopra ha parlato con un tono così convinciente da indurmi a
fargli compagnia per un po'. Nel frattempo ho tolto le pelli, bevuto un po' di
the ed indossato la giacca. Quindi sono ripartito in discesa, sulla cima andrò
quando le condizioni saranno migliori.
Non importa se sei un umano che parla italiano, un cane che
parla norvegese o un lastrone da vento,
la comunicazione è sempre possibile.
Nell'archivio di Over The Top è qua.
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